Minoranze silenziose – Quelli che non hanno l’ADSL

Minoranze silenziose – Quelli che non hanno l’ADSL

Voi direte: “C’è ancora qualcuno senza ADSL?” Si c’è, anzi ci sono, e sono 6 milioni, residenti in 4000 comuni italiani. Si, avete capito bene. Mentre Valentino Rossi e Diego Abatantuono cantano le lodi della fibra ottica e della IPTV, qui c’è ancora qualcuno che ha difficoltà ad aprire la home di Flickr.

siamo senza orologio, senza colazione,
orfani di contante perché senza occupazione,
siamo senza una casa, senza abitazione,
senza televideo, senza televisione,
siamo senza maglia e mutande, senza pantaloni,
siamo senza margherita, Napoli, quattro stagioni,
senza Italia uno, senza Italia sette,
senza l’accendino, siamo senza sigarette!
(da Senza dell’album Fabbricante di canzoni di Simone Cristicchi)

Questa è la sensazione che ha un utente 56K quando si connette a internet. Già il fatto che bisogna connettersi vi da l’idea di lentezza? Mouse sull’icona della connessione, Connetti? Ok . Cr-pri-cr-priiiiiii-cr-pr –pausa- speranza-connessione fallita, ritenta, sarai più fortunato.

E quando riesci a connetterti, e hai minacciato tutta la famiglia che nessuno si azzardi ad alzare la cornetta del telefono, cominci la tua avventura. Prima l’email. Ma niente allegati pesanti per carità. Che vuol dire pesanti, poi? Una foto, per me, è già pesante. E poi inorridisco quando scopro che un sito è in Flash e non c’è nemmeno il pulsante skip intro. Rinuncio a Youtube. Dimentico l’esistenza di Skype. Non so cosa sia E-mule. Signori e signori, dal Terzo Mondo, il digital divide…è quiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!

Non vi stupite se uso una parola così seria come digital divide. I problemi richiedono parole grosse, e questo è un problema. Non si tratta solo di comodità, o di scaricarsi qualche mp3 pirata. Quei 6 milioni non sono (solo) adolescenti brufolosi alla ricerca di foto di Pamela Anderson. Sono cittadini, studenti, professionisti, imprese, enti locali che hanno bisogno di ricevere o fornire informazioni e servizi. E oramai informazioni e servizi si trovano, spesso di qualità ed efficienza migliore, su internet. Ho bisogno di sapere quando parte il treno, di scaricare un modulo, di fare un backup importante su internet, di scrivere un documento in contemporanea con un collega di un’altra città, di cercare un low cost e un albergo che quando arrivo non ci sono i topi, devo sapere se quella marca di lavastoviglie funziona, devo stampare foto a un prezzo umano, voglio imparare una lingua anzi due, voglio vedere se mio fratello in Spagna si è tagliato i baffi, voglio imparare tutto sul macramè, voglio sapere se Shrek 3 fa schifo, voglio sentire Cristicchi prima di comprarlo, devo sapere se cercano grafici a Gubbio, devo sapere tutto sui cani di Paris Hilton e sul V-Day , anche se il tg delle 8 non lo dice.

Usare internet, vuol dire vivere, e perché io devo vivere al rallentatore? Devo sperare in Tronchetti Provera? No, lui se n’è andato dalla Telecom prima che la barca affondasse. E pensate che un’azienda indebitata fino al collo (chiedere a Beppe Grillo, che è un comico e quindi è informato sui fatti) investa milioni di euro in una tecnologia, che tra l’altro col VOIP gli toglierà guadagni dal lato telefono? E non venitemi a raccontare che mò arriva il Wi-Max!!!

Dicembre 2006, Rapporto sulla Banda Larga in Italia: « Considerando i tempi, i costi di implementazione e le probabili modalità di allocazione delle frequenze (concessione a titolo oneroso), così come le difficoltà emerse durante le sperimentazioni in condizioni di non perfetta visibilità, si può immaginare che, almeno fino al raggiungimento di una maggiore maturità tecnologica, l’impiego di Wi-Max possa meglio rispondere all’esigenza di connettere selettivamente le sedi periferiche della clientela “ business”, piuttosto che di coprire estensivamente le aree rurali per offrire servizi agli utenti residenziali. »

Oggi, ottobre 2007, lo stato ha avviato il bando per la vendita delle frequenza del  Wi-Max, una specie di super wireless che dovrebbe portare la banda larga dove non è conveniente perché c’è poca gente che usa poco internet.

Dicembre 2006, Rapporto sulla Banda Larga in Italia: «Sebbene la struttura socio-demografica delle famiglie in digital divide evidenzi un rilevante divario nel livello culturale e di reddito, la loro dotazione tecnologica non rispecchia l’entità di tale divario, risultando solo di poco inferiore alla media nazionale. Le famiglie in digital divide, pur utilizzando Internet meno intensamente della media (per motivi innanzitutto prestazioni), mostrano comunque un profilo di utilizzo più elevato di quello che caratterizza le famiglie narrowband che risiedono in aree di copertura ADSL.»

Wi-Max? Una tecnologia che, ammesso che non faccia male alla salute, è solo palliativa. Che conviene mettere in moto perché è abbastanza economica per farne pagare i costi direttamente agli enti locali o alle associazioni di cittadini e far mettere i guadagni in tasca alle imprese che lo commercializzano. Il tutto senza costruire una vera infrastruttura, un investimento per il futuro. La verità è che internet veloce è un diritto, come cinquanta anni fa poteva esserlo il telefono e la SIP statale era obbligata a portarlo ovunque. Wi-Max in paese? Ma ci vorrebbe la fibra ottica, se volessero veramente aiutare il Paese! Ma vi rendete conto che lo stato ha speso X milioni di euro per dirci che la Sanità ha 30 anni? Che dopo i finanziamenti per i decoder del digitale terrestre di Berlusconi, ora saranno finanziati direttamente i televisori?
Televisione? «Ma che c’è ancora qualcuno che guarda la televisione?» Si, visto che non ho l’ADSL.
Non ho parole. Al massimo parolacce.

8 thoughts on “Minoranze silenziose – Quelli che non hanno l’ADSL

  1. AGGIORNAMENTI:

    Dal forum di Anti Digital Divide http://forum.antidigitaldivide.org/

    Link articolo di Punto Informatico http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2088253

    Wimax prima in Uganda che in Italia
    La rete a banda larga Ugandese di Warid Telecom sarà basata sullo standard Wimax 802.16e per portare connessioni adsl in un paese privo di infrastruttre di rete tradizionali, eliminando cosi gran parte dei problemi tecnici.
    A realizzare la rete nel paese africano sarà Motorola, una delle principali società per lo sviluppo di reti Wireless Wimax.
    Il Wimax, capace di corprire centinaia di Km quadrati con un singolo ripetitore, potrà cosi portare Internet anche nei villaggi isolati e nelle zone rurali a bassisima densità abitativa; problema che in Italia non permette lo sviluppo della banda larga.
    L’intero sistema telefonico Ugandese sarò basato sul Voip, evitando cosi di dover implementare migliaia di chilometri di cavi di rame nel mezzo della savana africana, spesso tra l’altro teatro di guerre tribali e a bassissima densità demografica.
    E cosi nel 2008 l’Uganda potrà festeggiare il Wimax, cosa che in Italia faremo forse intorno al 2010; lobby telefonica permettendo.

  2. siamo nel 2009 anche io non ho adsl o meglio navigo con connessione analogica 56 k mentre mia sorella(ci separa la strada) ha alice 7 mega io navigo “con la clava” sono amareggiata ma è la triste realtà

  3. Io vedo che passano gli anni e governi ,ma qui nel mio paese 1300 abitanti a Longastrino,Emilia Romagna,non vedo l’ADSL ,malgrado diverse petizioni negli anni e richieste specifiche,quindi questo mi fa capire quanto Telecom interessa far diventare competitivo il nostro paese,dove abito io non e’ nel deserto del Sahara,e ci sono banche e attivita’ commerciali e artigianali dove oggi per essere competitivi la Banda Larga e’ INDISPENSABILE la beffa e’ che l’abbiamo tuttintorno addirittura in frazioni con 400 abitanti,oltretutto il comune di Argenta ci sta prendendo in giro con l’illusione del WI – FI ma ripeto e’ ,e rimarra’ un’illusione visto che noi cittadini ignoranti non riusciamo a capire dove siano finiti i SOLDI e visto che doveva funzionare da meta’ Febbraio 2008,ma i lavori non sono ancora terminati e neanche sono in corso,per maggiori informazioni potete consultare il forum sul sito del comune Argenta ci sono solo 31 pagine. Telecom l’anno scorso nel 2007 un operatore del 187 mi disse che la banda larga sarebbe stata attivata a Longastrino ad Agosto,figuriamoci,poi io Stupido ho mandato diversi fax a Telecom chiedendo informazioni su luoghi e tempi di attivazione ,con l’illusione di avere una risposta,ARGENTA e TELECOM schifosi!!!

    p.s. eppure paghiamo il canone come gli altri.

  4. siamo nel 2009 anche io non ho adsl o meglio navigo con connessione analogica 56 k mentre mia sorella(ci separa la strada) ha alice 7 mega io navigo “con la clava” sono amareggiata ma è la triste realtà

  5. Solferino, Mantova:
    dopo svariati annunci, buona parte del territorio non ha l’ADSL. Wi-fi e simili ostacolati dalle colline. A 7 km da uno dei maggiori poli industriali sulla Mantova-Brescia (Castiglione delle Stiviere). Per un membro del G8, nel 2010, forse si sarebbe potuto fare di più, magari anni fa.

  6. Dopo 7 anni di richieste, finalmene questo mese mi hanno messo l’ADSL. Cazzo ma ci voleva tanto?

    Tutto un altro mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.