Oggi c’è stata la premiazione di un concorso di poesia a cui ho partecipato. Naturalmente non ho vinto, altrimenti ora lo saprebbero pure i sassi. Ma sono stata pubblicata. E quindi sono tornata contenta, quanto si può essere contenti tornando da una serata di poesia sul tumore… Perchè questo è il tema del concorso, organizzato periodicamente dalla Fondazione Tempia di Biella, la quale si occupa di questo ambito.
Tra i temi di questa edizione c’era “Il cancro come messaggero”. E questa è lo poesia che ho scritto quattro anni fa per la morte di Barbara.
IL POSTINO DELLA MORTE
Quando si spengono le luci e si accendono i pensieri,
è di nuovo vivo chi lo era fino a ieri.
Sarà bagnato il volto di chi ha pianto,
sarà di pietra il letto di chi ha un rimpianto.
Allora busserà a cento porte
Il postino della morte
A chi chiederà perdono e a chi lo porterà?
A chi chiederà qualcosa e a chi risponderà?
A chi rivelerà e a chi nasconderà?
A chi raccomanderà il suo ricordo,
a chi minaccerà il suo ritorno?
A chi darà consigli, a chi bisbigli?
A chi terrà il posto in Paradiso,
a chi basterà il suo sorriso?
E quando si spengono i pensieri, si riaccendono le luci
Ma l’ultima lettera è rimasta
sul fondo della cesta:
allora, poiché ha finito il suo cammino,
potrà piangere anche il postino.